La Spina Piccola, inserita nel percorso museale, è intatta, ad eccezione del ponte levatoio in legno, poi sostituito da un muro di cinta e concepito per difendere la stalla, e dell’antico agrumeto, dotato di un particolare sistema d’irrigazione d’ispirazione araba.
La torre, a base quadrata e costruita direttamente sul banco di roccia con blocchi di carparo, si presenta con un aspetto severo e dignitoso; si sviluppa su due piani ed è coronata sul parapetto leggermente aggettante.
Ogni apertura è difesa da una caditoia. L’arco d’ingresso, che si apre sul muro di cinta, è sormontato da una caditoia alla quale si accede con una doppia scala addossata alla recinzione dalla parte interna. Sullo stesso versante della lama, verso Spina Piccola, vi sono altre due grotte, nell’agrumeto interno alle mura della torre. In esso è collocata una terza grotta, non visitabile, in quanto adibita a cisterna.
Quest’ultima grotta appare un ambiente inconsueto perché di dimensioni imponenti con due colonne centrali che sostengono degli archi. La funzione originaria è di difficile lettura in quanto la grotta risulta ulteriormente scavata per consentire una riserva maggiore di acqua, inoltre le pareti sono rivestite da uno strato spesso di “malta idraulica” che la rende stagna. Si presuppone che in origine fosse adibita a luogo di culto.